mercoledì 5 marzo 2008

La Bussola dell'amore (e dintorni)

Da sempre quando si parla d’amore bisogna prestare parecchia attenzione a frutta e verdura: dalla scontatissima banana si passa velocemente a meloni, carote, pere, finocchi e poi ancora a prugne, pesche e cetrioli, fino ai più raffinati fichi, ciliegie e more, considerati afrodisiaci in quanto simili nell'immaginario erotico a capezzoli e organi genitali femminili (vedi anche Afrodita di Isabel Allende, che consiglio a tutti).
Negli ultimi decenni, inoltre, amore e sessualità si son visti spesso affiancati ad aspetti geografici: le russe sono tutte delle maiale, le spagnole (e, come direbbe Tiziano Ferro, le messicane) hanno i baffi e quelle del Nord Italia si scaldano e si raffreddano con regole dettate dall'infallibe dottrina della Bussola dell’amore. La Bussola dell’amore è quella teoria logaritmica che raffronta i punti cardinali (ovest e est) con la propensione all’arrapamento facile ed alla “botta e via” da parte delle fanciulle nord italiane. Si parte ovviamente dalle nostre chiusissime e castissime sabaude (peggio di loro solo le loro blindate cugine valdostane) per poi passare alle più tiepide milanesi, alle calde bresciane ed alle bollenti tutto fare trevigiane (non scomoderei quelle dell’est, sennò ci si ustiona..). Gli stessi fautori della bussola dell’amore sono anche forti sostenitori della Fedeltà geografica, la quale sentenzia che l’adulterio è adulterio solo se consumato all’interno dei confini regionali (alcuni sostengono addirittura provinciali…). Tutto per auto giustificarsi dalle eventuali scappatelle fuori porta. Sempre più frequenti e lunghe le trasferte di lavoro, sempre meno durature le relazioni. Così dallo spazio si passa velocemente al tempo, sempre più (ab)usato per conoscere gente sempre meno per instaurar rapporti. E ci risiamo. Puoi partire da dove vuoi ma arrivi sempre qui, dove arrivò già tempo fa anche "Ritorno al Pinin": più si conosce, più ci si infila nei letti altrui e più ci si sente soli.
Ma la colpa di chi è?
Di chi, in amore, ha ucciso l'attesa.
E di chi non si è reso conto che aspettare è fondamentale.
Perchè genera desiderio.
E da un po' di tempo, attesa e desiderio, in giro nessuno li ha più visti.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per il consiglio, che prendo certametne in considerazione.
Tornando al tuo post... le donne sarde come sarebbero? giusto per sapere...
notte

Anonimo ha detto...

Non c'è niente di più bello che fantasticare su ciò che potrebbe succedere... pensa alle emozioni che provi nelle ore che antecedono un incontro con una persona nuova.
Immaginare i gesti, i movimenti, le parole... sono sogni ad occhi aperti, è lo stomaco che ti si chiude, i pensieri che non seguono più alcun filo logico.
Nel momento in cui si consuma si trasformano in ricordi e spesso disillusioni, ma non si può fare a meno di desiderare quel momento e se si è in due... bhe le cose succedono, ma non è detto che poi debbano esaurirsi in un istante.

una molto a est

Anonimo ha detto...

credo che sesso e sentimento siano una cosa sola.
magari si vivono meno storie, si conoscono meno persone, ma a mio avviso si vive tutto più intensamente.
indipendentemente da come andrà a finire, restano dei ricordi indelebili.
attesa e desiderio sono molto importanti, ma bisogna fare attenzione a non esagerare e a non fantasticare troppo perchè se va male è controproducente, si resta scottati, ci si fraintende,ci si sente incompresi, si rischia di dire cose che non si vorrebbero dire...si soffre.

Anonimo ha detto...

va bene aspettare,ma fino ad un certo punto. se dall'altra parte non c'è una corrispondenza di amorosi sensi,non c'è speranza, non c'è amicizia, non ci può essere niente di niente, è meglio lasciare perdere, a volte anche a malincuore, e cercare fortuna altrove.
Beena

Gasta ha detto...

Ribadisco e aggiungo:
l'attesa genera desiderio. Che genera PASSIONE.
Penso che nel prossimo post parlerò di colui che ha ucciso l'attesa.

PS: le sarde non le ho mai provate, e visto che solo l'esperienza genera vera conoscenza, non posso pronunciarmi...

Anonimo ha detto...

ma qui non si ratta di aspettare invano qualcuno che non c'è.
si tratta di aspettare pur sapendo che il desiderio è condiviso
e magari scambiarsi i sogni e le fantasie prima di concretizzarle.
e comunque mai rinunciare alla gioia per paura della sofferenza, si rischia solo di vivere in stand by e non può certo renderti felice.
L.

Unknown ha detto...

cavolo allora nn era solo una mia impressione che quelle dell'nord-est.... ^__-

Unknown ha detto...

Luca.... Hai detto una sacrosanta verità... Non sai quanto condivido il tuo pensiero...