lunedì 28 aprile 2008

Etimologia del Gianfry Bogart

In questi giorni di ponti, assaggini di vacanze, primi soli e spensieratezza, dove al mestiere di scrivano preferisco di gran lunga il cazzeggio, vorrei velocemente presentarvi uno strano esemplare di filosofo barcollante.
Bello, prestante fisicamente, ben dotato economicamente e storicamente ricco (non si è fatto sulla New economy, lui ha i terreni agricoli), prima ipnotizza le sue prede con lo sguardo più azzurro del principe azzurro poi rifila il colpo di grazia con una parlantina sublime, da sofista. Unica sbavatura (forse e non per tutte) è la sua cadenza LEGGERMENTE piemontese, ma come potete vedere dalla foto, il prodotto c'è e tira. Diciamo un mix tra Matthew Mc Conaughey, Rodolfo Valentino e Bruno Gambarotta.
Il filosofo barcollante (Gianfranco) Gorgo, nonostante la sua bella presenza, agli amici racconta sempre la stessa minestra: tanta sfortuna con l'universo femminile, disperazione di non essere capito dall'altro sesso, due da picche che non si contano più e quant'altro, tanto da presentarsi ad ogni cena rigorosamente single. Ma il gruppo di amici crede poco a questa versione dei fatti ed un giorno, all'ennesima cena, gli tende un'imboscata: la bella Carla. Risultato? La foto parla da sola.

Dai nostri informatori siamo venuti a conoscenza che dopo un raffinatissimo tacchinamento è riuscito a strappare un passaggio in macchina fino all'auto della bella Carla e, non domo, il sabato successivo si è presentato a sorpresa nel negozio di lei accessoriato con mazzo di fiori. Da quel momento non si hanno più notizie. Chiunque sappia qualcosa si faccia avanti, sembra che la nuova coppia sia già soprannominata Gianfry Bogart e Carla Bruna.

lunedì 21 aprile 2008

Italians see it better

Circa 10 anni fa, durante uno dei miei frenetici zapping serali, scorsi un individuo in giacca e cravatta intento ad osservare una TV 14 pollici. Che cazzo è sta roba? Sbottai sorpreso. La TV 14 pollici, di spalle alla telecamera, trasmetteva una partita di calcio e lo sbarbatello la raccontava ai telespettatori. Nel frattempo un gruppo di presunti opinionisti sportivi urlava insultandosi. Sorrisi e sarcasticamente divertito dal buffo teatrino ironizzai: "Toh, un tizio che guarda la partita al posto tuo e te la racconta, non san più cosa inventarsi. Fra qualche tempo vedremo tizi che ci racconteranno film, spettacoli teatrali, serate in discoteca, matrimoni e amplessi". Credevo fosse la solita meteora televisiva di qualche rete locale, in realtà queste trasmissioni con il passare del tempo si sono ritagliate il loro spazio imponendosi come alternativa alla visione diretta delle partite. Ma il successo di questi format, giustificato fino a qualche anno fa dalla bassa diffusione nelle case italiane delle TV a pagamento, oggi appare quantomeno singolare. Perché inserire tra noi e la realtà un intermediario che si emoziona in nome e per conto, urla, gioisce, piange, si dispera e gode al posto nostro?
A pensarci bene nel sesso questo può far comodo. Per lo meno i dati sembrano confermarlo: il calo del desiderio sessuale dell'uomo è triplicato negli ultimi dieci anni. Se prima era lei a cercare scuse, adesso è lui a utilizzare l'alibi del mal di testa sotto le lenzuola. Il macho mediterraneo, uscito spavaldo dal bar preferisce scappare tra le braccia virtuali di un'amica di chat o l'abbraccio morboso ma distaccato di un film porno. Le donne virtuali, si sa, sono sempre soddisfatte qualunque sia la prestazione e nei film porno a trombare c'è qualcun'altro al posto suo. Così si passa velocemente dal fare al guardare. Fin qui tutto normale, ormai ci siamo abituati. Ma quale sarà il prossimo passo? Di cosa deve temere il guardone nel mero e semplice guardare? Forse l'essere scoperto a guardare. Molto meglio far guardare qualcun altro al posto suo e nel frattempo guardare chi guarda.
Ricapitoliamo: dal fare...al guardare...al guardare il guardone. Secondo voi son troppo pessimista? Staremo a vedere. Anzi, a guardare.

lunedì 14 aprile 2008

Quel giorno, non so proprio perchè, decisi di andare a correre un po'

Lasciamo parlare le immagini, vi dico solo che l'obiettivo è stato raggiunto: 10 km (circa) al di sotto dell'ora. Nello specifico:

Pozzar: inesauribile come sempre, sfonda il muro del suono attorno ai 46 minuti. Dopo i primi 3 km si son perse le sue tracce, ritrovato all'arrivo già docciato.

Burzi: vero infame di San Mauro, mi riprende a metà gara dopo il mio allungo per la seconda posizione e mi batte in volata con scatto da bradipo (comunque sempre più veloce della mia andatura). 51 minuti e 30 secondi. Bella gara.

Gasta: 52 minuti. Che dire, soddisfattissimo, pago l'inesperienza. All'arrivo qualcosa da dare nelle gambe lo avevo ancora. Mi son comunque rifatto a pranzo e al battesimo di Ginevra. Il prossimo anno Burzi non mi scappa.

Valerio: febbre il giorno prima, a corto di cibo da 24 ore stacca un rispettabilissimo 55 minuti. L'abbiamo notato che era un po' giù perchè ha smesso di parlare dopo il terzo km, di solito chiacchiera di qualsiasi cosa durante tutti i 10 mila metri... Stoico.

Il filmato è pesante, lasciate che si scarichi il buffer e poi godetevelo tutto d'un fiato. Buona visione.

martedì 8 aprile 2008

Mistic runner


GASTA: Quel giorno, non so proprio perché, decisi di andare a correre un po', perciò corsi fino alla fine della strada, e una volta lì pensai di correre fino alla fine della città.

GIORNALISTA: Il presidente Carter, per un collasso, è svenuto fra le braccia degli agenti alla sicurezza.
GASTA: E una volta lì pensai di correre attraverso la contea di Greenbow. Poi mi dissi: visto che sono arrivato fino a qui tanto vale correre attraverso il bellissimo stato dell'Alabama, e cosi feci. Corsi attraverso tutta l'Alabama, e non so proprio perché continuai a andare. Corsi fino all'oceano, e una volta lì mi dissi: visto che sono arrivato fino a qui tanto vale girarmi e continuare a correre. Quando arrivai a un altro oceano, mi dissi: visto che sono arrivato fino a qui, tanto vale girarmi di nuovo e continuare a correre. Quando ero stanco dormivo, quando avevo fame mangiavo, quando dovevo fare insomma, la facevo!
SIGNORA: E così, lei ha corso e basta.
GASTA: Già. Pensavo tanto a mamma, a Bubba e al tenente Dan. Ma soprattutto pensavo a Jenny. Pensavo tanto a lei.
ANNUNCIATRICE: Da più di due anni, ormai, un uomo di nome Gasta, un giardiniere di Greenbow, in Alabama, fermandosi solo per dormire, corre attraverso l'America. Il servizio è di Charles Cooper.
CHARLES COOPER: Per la quarta volta nel suo viaggio attraverso l'America, Gasta, un giardiniere di Greenbow, in Alabama, oggi sta per attraversare di nuovo il fiume Mississippi. JENNY: Che mi venga un colpo! Gasta!
COOPER: Signore, perchè corre?
I REPORTER: Perché corre?
II REPORTER: Lo fa per la pace nel mondo?
III REPORTER: Lo fa per i senza tetto?
II REPORTER: Corre per i diritti delle donne?
COOPER: Oppure per l'ambiente?
I REPORTER: O per gli animali?
III REPORTER: Contro le armi nucleari?
GASTA: Non riuscivano a credere che uno poteva correre tanto senza una ragione particolare.
II REPORTER: Ma perchè fa questo?
GASTA: Avevo voglia di correre. Avevo voglia di correre.
CORRIDORE: È lei. Non ci posso credere, è lei!
GASTA: Ora, non so perché, quello che facevo sembrava avere un senso per le persone. CORRIDORE: È come se in testa mi sia suonata una sveglia. Mi sono detto: ecco uno che ha raggiunto un equilibrio. Ecco uno che ha giù chiaro tutto quanto. Ecco uno che ha la risposta. La seguirò dovunque, Gasta.
GASTA: E così ebbi compagnia. E poco dopo, ebbi ancora più compagnia. E poi, si unì ancora altra gente. Qualcuno più tardi disse che avevo dato una speranza alle persone. Naaa..no, io non sono un pozzo di scienza, ma qualcuna di quelle persone mi chiese se potevo aiutarla.
HIPPIE: Ehi amico! Ehi, senti, chissà se puoi aiutarmi, eh? Senti, mi occupo di adesivi per automobili, e sto cercando di trovare un bello slogan, e visto che sei stato di così grande ispirazione per la gente di qui, pensavo che magari potevi aiutarmi a farmi venire..Wow! Amico, hai visto? Hai appena pestato una grossa merda di cane!
GASTA: Capita.
HIPPIE: Cosa, la merda?
GASTA: Qualche volta. Qualche anno dopo sentii che quel tizio riuscì a trovare uno slogan per un adesivo per automobili e ci fece un sacco di soldi. Un'altra volta, stavo correndo, e uno che aveva perso tutti i suoi soldi nel commercio delle magliette voleva mettere la mia faccia su una maglietta, ma non sapeva disegnare bene, e non aveva una macchina fotografica.
UOMO: Tenga, usi questa. Tanto quel colore non piace a nessuno.
GASTA: Sorridi alla vita! Qualche anno dopo, scoprii che quel tale riuscì a trovare un'idea per una maglietta. E ci fece un sacco di soldi. Comunque, come dicevo, avevo tanta compagnia. Mamma diceva sempre: Devi gettare il passato dietro di te prima di andare avanti. E col fatto che correvo c'entrava questo, credo. Avevo corso per tre anni, due mesi, 14 giorni e 16 ore. CORRIDORE: Zitti! Zitti! Sta per dire qualcosa!
GASTA: sono un po' stanchino. Credo che tornerò a casa ora.
CORRIDORE: E adesso noi che cosa facciamo?
GASTA: E tutt'a un tratto, finirono i miei giorni di corridore.


mercoledì 2 aprile 2008

Il Qualsiasistronzanesimo

La recente conversione al cristianesimo di Magdi Allam mi ha lasciato alquanto stranito. Fatemi capire, proprio in questo periodo storico dove il Cattolicesimo viene sempre più criticato, svilito, disapprovato e incriminato, c’è gente che dalle altre religioni prende, cambia il suo credo e si trasforma non solo in cristiano ma in "perfetto" cristiano? Al contrario, tra l'altro, di quelli che cristiani lo sono dalla nascita, sempre più tentennanti sempre meno militanti.
La causa del tentennamento viene spesso individuata nella progressiva perdita dei valori. In realtà i valori non sono andati persi, semplicemente sono cambiati. Da quelli della famiglia a quelli della fama e del successo, ad esempio, e così via. Questo svarione (epocale e relativamente recente) non ha fatto altro che aggiungere insicurezza a quella che c'era già, caratteriale e spirituale. Da qui la migrazione di intere masse inermi verso credi, culti, sette, movimenti, suicidi di massa, pilates e droga party. Infatti le religioni esistenti non erano sufficienti (alcuni dicono che erano troppo faticose da seguire, altri che non avevano lo sponsor..), così se ne sono create di nuove e personalizzate, simpaticamente ispirate dalla spaesatezza etica trascendentale.
Prendi un tipo brillante, egocentrico con molta fantasia, più pubblicitario che messia. Dopo un paio di canne lascialo sparare a ruota libera su auree che fanno l'amore il primo giorno del mese o sulla spiritualità della pratica di tirar giù alla goccia la propria urina. Prendi un personaggio famoso e convincilo a convertirsi al nuovo credo. Pubblicizza l'evento.
Il gioco è fatto: è nato un nuovo culto, il Qualsiasistronzanesimo. Organizza incontri, seminari, merchandising e gadgets.
Servirà a qualcosa? Forse a farci capire che noi occidentali ci comportiamo spesso come quel tizio che quando va al ristorante sostiene sempre che sia più buono il piatto del vicino.