martedì 18 dicembre 2007

Era un gioco o era un fuoco?

Dante Alighieri nella Divina Commedia considerò il tradimento come il peggiore dei mali, collocando coloro i quali si macchiarono di tale vile peccato nell'ultimo girone, il nono. Il tradimento è una delle pratiche più diffuse nella nostra cultura. Una sorta di ideologia di stampo non solo consumistico (vedi anche “Ritorno al Pinin”) ma anche comportamentale. Quante volte ci facciamo negare al telefono, oppure pacchiamo spudoratamente i nostri amici abbozzando improbabili scuse. Tutte forme di tradimento ampiamente diffuse ai nostri giorni. Come diffusa è anche l’assenza di stupore o accesso di collera da parte di chi viene tradito. Tranne in un caso: quando c’è di mezzo l’amore. Perché in amore c’è di mezzo il sesso. Amore e sesso. Ma sono poi così intimamente connessi? Quando si parte dall’amore forse sì. Leggendo con attenzione il canto di Dante che parla dei traditori ci si accorge però che gli adulteri non vengono neanche nominati. Dei parenti, della patria, degli ospiti e dei benefattori, ma dei traditori in amore neanche l’ombra. Gli infedeli si possono scorgere, semmai, molto più in alto, in posizioni maggiormente agiate, fra i lussuriosi. Ma quando allora il tradimento è veniale, quando è mortale? Non fraintendetemi. I miei pensieri non vogliono essere un’istigazione al sesso libero, ma una riflessione in merito al diffuso snobismo del tradimento “di testa”, quando ad essere ingannati sono i sentimenti, ed un esaltato accanimento verso quello corporale, più basso, causato sostanzialmente da sordidi pruriti egoistici. Per dirla alla Milan Kundera, fare l’amore con una donna e dormire con una donna sono due passioni non solo diverse ma quasi opposte. L’amore non si manifesta con il desiderio di fare l’amore (desiderio che si applica a una quantità infinita di donne) ma con il desiderio di dormire insieme (desiderio che si applica a un'unica donna).

martedì 11 dicembre 2007

Culi & tette production

La droga non è un problema di sostanza, bensì di dose. Qualsiasi cosa presa in dosi eccessive è nociva e crea dipendenza. Dal fumo al caffè, fino all’amore. Quanti, ad esempio, hanno ucciso per passione. Per non parlare della religione. O del sesso. Il sesso in particolare viene somministrato massicciamente anche per promuovere altre droghe o con l’intento di aumentare dosi di altre sostanze. Di sesso, è risaputo, se ne abusa, ma quando l’abuso è annidato nelle viscere del servizio pubblico si aggiunge anche l’aggravante del cattivo uso. In tv, ad esempio, non riusciamo a scorgere altro che tette e culi dappertutto, in Mediaset come in RAI. Questi branchi di natiche e mammelle hanno invaso anche programmi culturali, scagliandosi come meteore (anzi meteorine) addirittura sui tg, che spiattellano in terza notizia provocanti calendari, con il fastidioso risultato di ritrovarsi arrapati anche quando ci si vorrebbe semplicemente informare sul mondo o concentrarsi su un dibattito politico. Attraverso il canone (16.216.000 famiglie paganti – dati RAI - per 104 euro, fate voi) una tv di stato (democratico) non dovrebbe abbassarsi alle regole dell’audience e della pubblicità ma differenziare l’offerta attraverso programmi più alti, anche a costo di generare ascolti insignificanti. Così facendo garantirebbe la libertà ai cittadini di scegliere cosa guardare.
La RAI deve trasmettere più cultura. È un suo dovere. Come è mio dovere spiattellarvi sul post questo bel culo. Perché il mio è un blog di intrattenimento, per creare dipendenza da Gastaldology e perché nessuno di voi mi paga periodicamente una quota al fine di pilotare i miei scritti.
Non siete d’accordo, siete schifati dalle banalità e vorreste più approfondimenti socio culturali, dritte per il giardinaggio o leggere i post in inglese? Oppure più sesso, rubriche di consigli erotici e “poste del culo” anziché “poste del cuore”? Donate il 5 per mille a Gastaldology, diventerete azionisti di pensiero.

martedì 4 dicembre 2007

Careca

di Silvio Viale

A Careca in realtà gli animali piacciono ma in modo moderato. Non parla di certo con loro, non ne sente particolarmente l'affetto, ma il suo love-marketing gli impone il contrario. Lui ha un bastardino, di quelli con gli occhi dolci, che prende, mette in macchina e porta in giro per la città, cercando luoghi molto frequentati da fanciulle. Un lunedì sera deciso ad usare il suo love-cane-marketing si narra abbia fatto più di 73 km in Torino prima di decidersi a fargli fare una passeggiata. Proprio quella sera passando in una delle vie laterali di mirafiori nota una splendida fanciulla dai capelli biondi vestita molto sport, con il suo cagnolino e ovviamente al cellulare. Si ferma fa due passi con Corona (il nome del cane) gira l'angolo e torna indietro, proprio come se casualmente fosse finito sulla strada della biondina. Corona è addestrato e quando Careca lo libera in presenza di una fanciulla le corre incontro e cerca il suo affetto.
Barbara: che bello come si chiama?
Careca: Corona!
Barbara: Come la cantante?
Careca: No! Come la birra! (e sorride)
La serata finirà alle 5 del mattino! La tipa combinazione aveva 3 Ceres nel frigorifero...

Se la storia ti ha appassionato, puoi incontrare Careca sul blog di quel fenomeno di Silvio all'indirizzo http://www.silvioviale.blogspot.com/

lunedì 3 dicembre 2007

INTERVENTO NON AUTORIZZATO!

Ed ecco che per la prima volta su GASTALDOLOGY lascia la firma GASTALDINA!Per chi non mi conoscesse sono la sorellina del Gran Visir,nonchè Goleador,Gasta!Ho pensato che a tutti voi avrebbe fatto piacere farvi 2 risate guardando il GASTA-COWBOY!!!Vi lascio il link del mio blog dove potrete trovare il foto-documentario della serata...
Per capirci io sono quella con il camiciotto quadrettato arancione..molto country!!!
Saluti a tutti Gente!
Fe
http://fedegasfedegas.spaces.live.com/