lunedì 21 aprile 2008

Italians see it better

Circa 10 anni fa, durante uno dei miei frenetici zapping serali, scorsi un individuo in giacca e cravatta intento ad osservare una TV 14 pollici. Che cazzo è sta roba? Sbottai sorpreso. La TV 14 pollici, di spalle alla telecamera, trasmetteva una partita di calcio e lo sbarbatello la raccontava ai telespettatori. Nel frattempo un gruppo di presunti opinionisti sportivi urlava insultandosi. Sorrisi e sarcasticamente divertito dal buffo teatrino ironizzai: "Toh, un tizio che guarda la partita al posto tuo e te la racconta, non san più cosa inventarsi. Fra qualche tempo vedremo tizi che ci racconteranno film, spettacoli teatrali, serate in discoteca, matrimoni e amplessi". Credevo fosse la solita meteora televisiva di qualche rete locale, in realtà queste trasmissioni con il passare del tempo si sono ritagliate il loro spazio imponendosi come alternativa alla visione diretta delle partite. Ma il successo di questi format, giustificato fino a qualche anno fa dalla bassa diffusione nelle case italiane delle TV a pagamento, oggi appare quantomeno singolare. Perché inserire tra noi e la realtà un intermediario che si emoziona in nome e per conto, urla, gioisce, piange, si dispera e gode al posto nostro?
A pensarci bene nel sesso questo può far comodo. Per lo meno i dati sembrano confermarlo: il calo del desiderio sessuale dell'uomo è triplicato negli ultimi dieci anni. Se prima era lei a cercare scuse, adesso è lui a utilizzare l'alibi del mal di testa sotto le lenzuola. Il macho mediterraneo, uscito spavaldo dal bar preferisce scappare tra le braccia virtuali di un'amica di chat o l'abbraccio morboso ma distaccato di un film porno. Le donne virtuali, si sa, sono sempre soddisfatte qualunque sia la prestazione e nei film porno a trombare c'è qualcun'altro al posto suo. Così si passa velocemente dal fare al guardare. Fin qui tutto normale, ormai ci siamo abituati. Ma quale sarà il prossimo passo? Di cosa deve temere il guardone nel mero e semplice guardare? Forse l'essere scoperto a guardare. Molto meglio far guardare qualcun altro al posto suo e nel frattempo guardare chi guarda.
Ricapitoliamo: dal fare...al guardare...al guardare il guardone. Secondo voi son troppo pessimista? Staremo a vedere. Anzi, a guardare.

5 commenti:

Unknown ha detto...

non riesco a rispondere stasera ho mal di testa ^_^

Anonimo ha detto...

bella luca.
rich

Anonimo ha detto...

Effettivamente la visione è un po' deprimente...

Sì, ceno tardi, sempre troppo tardi. Vado a letto tardi. Sempre un cercare di posticipare.

Un abbraccio, a te e a Torino, e buon weekend

Gasta ha detto...

grazie.
Per Rich: una curiosità. Il riferimento all'insicurezza spirituale (vedi Il qualsiasistronzanesimo, 4 post fa) parte dalla tua insicurezza culturale (vedi commenti di Battiato politan http://gastaldology.
blogspot.com/2007/11/battiatopolitan.html
diamo a rich quello che è di rich!

Valerio ha detto...

Ultimissima frontiera: io mi eccito a leggere Gasta che parla dei guardoni guardati!