domenica 28 settembre 2008

Papà a puttane

Il bigottobuonismo è il modo con cui l'Italia affronta certi argomenti scomodi, facendo finta di non vederli. "Culo", ad esempio, in televisione non si può pronunciare, peccato che però molte subrettine lo usino spesso per far carriera. Oppure la prostituzione. Dilaga nella clandestinità, ma l'ultima che se ne occupò realmente in parlamento (nel bene e nel male) fu Lina Merlin. Anzi, la penultima...
Guardate potrei dire di tutto sulla Carfagnina. Che anche lei ha venduto il suo corpo (le foto su Maxim fecero il giro di molti camion), che è lì non certo per meriti suoi (vedi vicenda della lettera di Veronica Lario), che in Spagna le donne sono al Ministero della Difesa non a quello delle "Varie ed eventuali", ecc ecc ecc... ma sono cose già dette e vi risparmio volentieri la reiterazione.
Vi dirò invece un'altra cosa che non mi sarei mai immaginato di scrivere: io sto con la Carfagna.
Tento di spiegarmi: ormai ne siamo orfani da tempo, ma vi chiedo di provare ad immaginare lo Stato Italiano come un padre.
Papà nr. 1: "Cazzo non devi fonderti con sta roba, dai!", oppure "Guarda che non è che sia una gran figata andare a puttane, cercatene una gratis, è pieno!", oppure "guarda che non devi bere e poi guidare. Se lo fai sei un vero pistola".
Papà nr. 2: "Dai, fatti un po' di sta roba, ormai ci sei dentro e smettere è difficile, magari te ne passo pure un po' io", oppure "vuoi andare a puttane? Vacci. Anzi, magari ti preparo anche la stanza degli ospiti (che vi sub-affitto), così te le porti qua ed io mi tiro su anche qualche soldino".
Per carità, le puttane ci saranno sempre e quelli che ci vanno pure, ognuno farà i conti con la propria coscienza. Ma un padre è un padre e certe cose te le deve dire. Anche se magari lui da giovane ha fatto di peggio. E da uno Stato mi aspetto che combatta il fenomeno, non che lo regolamenti lucrandoci sopra. Non puoi regolamentare un reato*, sarebbe come istituzionalizzare il pizzo.
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* In Italia non è considerato reato vendere il proprio corpo, lo è lo sfruttamento della prostituzione.

NB: chiarisco inoltre che "stare con le carfagna" non vuol dire approvare in pieno il suo ddl (limitarsi a vietare la prostituzione in strada senza agire a 360° contro lo sfruttamento, infatti, significa spingere chi si prostituisce nel sommerso degli appartamenti, dove chi è sfruttato lo sarà ancora di più)

lunedì 22 settembre 2008

Pozzar celebrity day (non gli passa piu')

Le immagini (sono solo un assaggio) raccontano fin troppo di quello che è accaduto sabato. Vorrei iniziare dalla fine: eccolo il festeggiato, in tarda serata, svenuto su un sedile di un bus a pochi km da casa. Guardatelo: non vi sembra un angelo nero uscito da un quadro di Botticelli (o da una pubblicità di Dolce & Gabbana)?

Grazie Fabio, ora non ti resta che fare il grande passo.
GUARDA le foto dell'evento

martedì 16 settembre 2008

I slurp Burzy vs I slurp Burzy

I slurp Burzy vs I slurp Burzy non è solo il confronto tra 2 magliette di un addio al celibato, ma molto di più. E' lo scontro fra 2 generazioni di donne.

Andiamo per ordine, vai con il gingle:
"La maglietta di sinistra, dai colori vivi e lucenti, è stata lavata dalla mamma di un partecipante all'addio,
mentre la maglietta di destra, dai colori smorti e opachi, è stata lavata dalla compagna di un partecipante all'addio"

E, vi assicuro, l'immagine non rende...

Il rapporto tra l'homo modernus (detto anche domesticus) e questo nuovo esemplare di donna, di contro, non ha solo prodotto magliette sbiadite, bensì si è evoluto progredendo: durante la cena, ad esempio, i due fagiolini oggi sono in grado di discutere in piena autonomia non solo di cucina o di economia domestica (vecchia specie di mulier arcaica), ma anche trattare argomenti tipo "fiction", "modi per spendere molti soldi in un solo sabato pomeriggio", "isola dei famosi", "scarpe" e "borse" (nuova specie di mulier diva et donna).
Per l'homo agriculus, nonno dell'homo modernus (detto anche lavapiattus), era molto più semplice. Fuori dal contesto domestico provvedeva a tutto lui e la mulier arcaica, padrona indiscussa del focolare, non aveva rivali tra le faccende di casa. Lo stipendio tecnicamente veniva incassato dal maschio, ma se lo guadagnavano tutti e due. Ora la mulier diva et donna, non prima di essersi infilata un paio di tacchi 12, è uscita dalla cucina con l'intento di supportare il compagno a cercar provviste. Così giustamente (e ribadisco giustamente) l'homo lavapiattus (detto anche lustrasanitarius) si è armato di pattine e grembiulino e, tra un pettegolezzo telefonico ed una pulizia ai sopraccigli, sfreccia tra i mobili con il folletto in una mano e cucina filetti al pepe verde con l'altra.

Ma la ridistribuzione delle mansioni, se vogliamo comprensibilmente giustificata dalla mutazione sociale e necessaria alla sopravvivenza dell'unione, ha indotto la più preoccupante crisi dei ruoli all'interno della coppia moderna (detta anche incasinatas). Chi è uomo? Chi donna? Non vale rispondere chi ha il pistolino chi no. Tempo fa sentii un ragazzo sostenere che l'uomo o donna ideale non esistono più, quello a cui si deve puntare oggi è la figura ideale, indipendentemente dal sesso della figura stessa. Nooooo, che tristezza. Tutti unificati in figure standard prive sia di femminilità che di romanticismo che di tutto il resto che ci rende diversi e proprio per questo ci attrae. No. Qualcuno deve salvarci e, come al solito, quelle siete voi. Come? Tornando ad essere donne. Ma non arcaiches. Diciamo..."Mulier domus sensual diva et donna sed minor coglions rompitur".

Tutto chiaro?

GUARDA la nuova generazione di donne

martedì 9 settembre 2008

Il codice Ciccone

Da ligio credente e da (un po' meno ligio) praticante, domenica sono andato a messa. Sveglia un quarto d'ora prima dell'inizio della celebrazione, camicia della sera prima in pizzeria, rapida occhiatina allo specchio ed arrivo in chiesa alle h 11.05, giusto in tempo per il Confesso. Ebbene le ho provate tutte, ve lo giuro. Ma nulla, non ho seguito neanche un minuto, predica compresa. La voce monotono del parroco, simile a un lunghissimo DO greve di un clavicembalo ottocentesco, era di un tedio devastante.
Manco a dirlo il pomeriggio stesso mi è capitato di leggere un articolo di un certo Don Piero, uscito su Torino Sette, che descriveva i richiami al creatore del mare. La vastità delle acque, la serie di colori ,il movimento, fino ad arrivare al nuoto dell'essere umano: dorso, stile e i "... movimenti che imitano gli animali; la rana, il delfino e la farfalla, come la gioia di essere guardati dai Suoi occhi... ". Bel compitino Don Piero, veramente. Ma chi diavolo (appunto) creda che legga sta roba? Guardi che per comunicare efficacemente qualcosa a qualcuno non è sufficiente parlare la stessa lingua. Un minimo bisogna sintonizzarsi sulle frequenze di chi si vuole raggiungere. Come si può pretendere che un occidentale dei giorni nostri (figuriamoci un ragazzino) possa (innanzitutto) ascoltare e successivamente trarre qualche insegnamento da un fossile nascosto dietro un pulpito di marmo che a rallentatore discorre, ad esempio, di "...immobilità a braccia aperte, a ricordare un punto di Paolo all'areopago di Atene" (parole sempre tratte dal capolavoro di Don Piero)?
Madonna sabato sera ha dedicato "Like a Virgin" al Papa aggiungendo, prima di incominciare:

«Perché mi ama, perché anch'io sono figlia di Dio. Anche voi siete figli di Dio».

Cazzo questa cosa qua si che mi è arrivata.
Immaginate un gay che, durante il concerto, si è sentito dire da un ex prostituta che Dio la ama e che anche lui è figlio di Dio. Nessuno gliel’aveva mai detto. Forse allora c'è speranza per tutti, Dio fa sorgere il sole sia sui buoni che sui cattivi, forse possiamo farcela anche noi.
Cazzo questa si che è catechesi, più efficace e carismatica di mille rubriche di Don Piero.

Per chi volesse godersi la versione integrale del saggio di Don Piero, può trovarla QUA.

martedì 2 settembre 2008

Non perdiamoci di vista (The profumiera job)

Mora, capelli lunghi e mossi, occhiali Ray Ban, havaianas e gonna corta di jeans sempre. Sembra ancora di vederla in mezzo agli ombrelloni Arianna. Arianna è la ragazza italiana in ferie, spalmata in agosto sulle spiagge più bianche del pianeta. Socievole, puritana (mai il topless, neanche quando è sdraiata di schiena), quest'anno si è divertita moltissimo, immersa in acque limpide di giorno e scatenata su piste da ballo di notte, a un metro dalla spiaggia e ad un dito dalla luna. In quanto italiana si è fatta subito attirare da alcuni suoi connazionali che si presentavano ruspanti in spiaggia con la camicia elegante. Dopo aver però notato che questi strani individui venivano presi per il culo da tutto il vicinato, ha pietosamente riso anche lei per i loro curiosi modi da veri pistola. La nostra Arianna è poi uscita miracolosamente indenne dalle orde di napoletani, che con fare riservato (...) ed espedienti bizzarri cercavano tutte le sere di portarsela a letto. Ma durante una notte stellata, una di quelle notti che si vivono soltanto da giovani, Arianna ha incontrato un bel moretto tenebroso e, l'ultima sera, finalmente, se l'è limonato. Lui avrebbe voluto qualcosa di più, lei gli ha dato il numero di cellulare. Anche se non penso fosse proprio uno scambio di numeri quel qualcosa in più che stava cercando, il moretto da vero gentiluomo l'ha salutata con bacio e abbraccio passionali, aiutato nell'intento da un'alba mozzafiato.
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Come tutte le cose belle anche le vacanze sono finite, così eccola qua la nostra Arianna, seduta sul water di casa sua con i piedi a mollo nel bidè, perduta fra il display del suo cellulare con in testa solo gli occhi chiari del moretto tenebroso:
"Lo chiamo? Ma di già? E se poi gli sembro troppo appiccicosa?
Meglio un sms. Ma subito? E se aspetto troppo qualcuna non me lo frega?
Dai lo chiamo. Noooo. Meglio aspettare. Nooo. Meglio scrivere.
Già, così poi me lo rubano".
Driiinnn! .... Driiinnn! ......
"Oddio! E' lui! Mi sta chiamando!!!.ohhhhh.....
...cazzo, però, mi telefona così presto!?
Nooo, non mi interessa più".