lunedì 27 aprile 2009

Dichiarazioni e dichiarazioni

Ogni anno, terminato il 730, il mio primo pensiero va a tutti quei liberi professionisti pieni di 50 euro accartocciati nei pantaloni che anche quest'anno dichiareranno meno di me.
Se ci pensate bene quella dei redditi è l'unica dichiarazione dove chi può dichiara meno di quello che ha. In tutti gli altri casi è l'esatto contrario: il banfometro è sempre acceso sul massimo e quando arrotondiamo lo facciamo per eccesso.
In amore, ad esempio, si dichiara sempre di più di quello che si ha. Seppur siano presenti molti evasori.

martedì 21 aprile 2009

Il paese di Bugs Bunny

Capita che venerdì sera non esca e mi metta a leggere il blog consigliatomi da Wood http://www.miskappa.blogspot.com/. È il blog di una ragazza dell’Aquila che, a un certo punto, si è trasformato in una fiction, quella del terremoto. Il 7 aprile, giorno dopo la scossa, Anna pubblica un post dove scrive: “Parlano di 200 morti. Bugia. Al momento sono mille. E non è finita”. Subito non ci faccio molto caso, le parole sprizzano rabbia e spavento, shock. Ma i giorni passano e la denuncia sul blog non si placa. Allora provo ad informarmi. Gira di qua gira di la trovo un video in una internet TV che, grazie ad una telecamera nascosta, documenta le parole di un membro della protezione civile che parla proprio dei morti del terremoto: “I clandestini sono nei seminterrati, nei sotterranei, stanno llà…..il 90% delle abitazioni del centro storico sono tutti affitti in nero, quindi chi cazzo ne sa chi ci sta la sotto… tanti di questi in centro storico stanno ancora là sotto…”. Cazzarola allora non è solo il blog di Anna che parla di sta roba. E i giornali nazionali? I TG? Vespa? Perché non ne parlano? Perché quantomeno non indagano? Boh. Ormai è notte inoltrata, ma divorato dalla curiosità cerco ancora e scopro un video di Rai News 24 (mi pare) dove Mario Tozzi, ricercatore e geologo della CNR (per intenderci quello che conduceva il programma Geo), ci ricorda che un terremoto come questo, tra 5,8 e 6 di magnitudo Richter, non è catalogato come catastrofico. Per intenderci il terremoto dell’Aquila è paragonabile a quello del 1997 in Umbria, che fece grandi danni al patrimonio storico, ma solo 11 vittime di cui 5 nella Basilica di S. Francesco. Stessa potenza, poche centinaia di km di distanza, 11 morti contro 300 (o più…)? Stranissimo. Proseguo: sempre sul blog di miss kappa leggo un commento di un visitatore che dice di andare a pagina 236 del best seller di Roberto Saviano, Gomorra. Incredibile. È proprio il libro che sto leggendo. Corro subito sul comodino. Lo apro. Scorro le pagine velocemente. Mi cade. Lo riprendo. Finalmente a pag 236. Inizio a leggere. Mi fermo. Inspiro e rileggo: “So come è stata costruita mezza Italia. La sabbia che ha tirato su i grattacieli. A Castelvolturno nessuno dimentica le file infine dei camion che depredavano il Volturno della sua sabbia. Ora quella sabbia è nelle pareti dei condomini abruzzesi, nei palazzi di Varese, Asiago, Genova…”. Sticazzi.
Fatemi capire: una scossa moderata di terremoto ha fatto crollare intere città e provocato diverse vittime. I media stemperano sul numero dei morti e non si sa per quale ragione. Forse perché troppi cadaveri fanno venire in mente domande strane. Forse perché verrebbero fuori cose che non si possono raccontare. Che mezza Italia è costruita da imprese edili camorristiche che vincono appalti con prezzi cinesi anche grazie alla sabbia gratuita che reperiscono sfregiando i litorali campani, con l’avvallo e l'indifferenza di politica e forze dell’ordine. Che non si accorgono di file di tir che fanno su e giù per le spiagge di Castelvolturno figurati se vanno a controllare che le case siano costruite con norme antisismiche. Poi cade giù tutto, si piange, si fanno i servizi e si fa vedere quanto noi italiani siamo generosi. Poi si ricostrusce. E per ricostruire si fanno gli appalti e gli appalti li vincono gli amici degli amici. E così via. Son sempre più convinto di vivere in un cartone animato. Se in questo preciso istante si sedesse accanto a me Bugs Bunny e mi chiedesse una sigaretta non mi stupirei affatto.
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NOTA: per guardare i "video" che ho citato nel post, ovviamente, basta clikkarci sopra...

martedì 14 aprile 2009

Un libro non fa primavera

In questi giorni di sole e di sensi che si svegliano cosa potreste ambire di meglio di una bella pausa pranzo spaparanzati al caldo di una panchina con in mano un buon libro? Attrezzatevi dunque, munitevi di Panna Smontata!!! (per chi ancora non sapesse di cosa parla il MIO libro può clikkare sulla scheda o sul book trailer).
A partire da oggi il Gastalibropensiero-semiserio che smonta con ironia e stile i luoghi comuni e i falsi miti della società moderna occidentale approda nelle seguenti librerie:

TORINO
Libreria COMUNARDI, via Bogino 2 (è una traversa di via PO)
Libreria ESSAI, vai Filadelfia 229 (è l'unica che mi ha inviato il loghino....)
Libreria – cartoleria LUCKY STAR, corso Unione Sovietica 592 (al capolinea del 4)

SAN MAURO TORINESE
Libreria IL GATTO CHE PESCA, via M. della Libertà 42

SETTIMO TORINESE
Cartolibreria IL CENTRO, via Italia 23/A

ORBASSANO
Libreria DINOITRE, via Cavour 2

Non fate i barbun, correte ad acquistarlo, in omaggio mezzo litro di barbera sfusa.

mercoledì 1 aprile 2009

Tappo dipendenza

E' dalla prima volta in cui abbiamo dormito insieme che ho appreso la singolare abitudine di Simona di dormire con i tappi.
Ed è praticamente da sempre che la prendo in giro per questa strana pratica di conficcarsi dei cosini gialli (che appena scartati sembrano già sporchi di cerume) nelle orecchie prima di addormentarsi. Spesso glieli lancio in giro per la camera da letto, a volte li nascondo oppure mentre dorme glieli tolgo di nascosto.
Il fatto è che a forza di rubarglieli dal suo comodino, di lanciarli sopra il guardaroba e via dicendo (insomma a forza di averceli tra le mani..), tempo fa me li sono piantati anch'io nelle orecchie. E piantali una volta e piantali un'altra, è successo il fattaccio: SONO DIVENTATO TAPPO DIPENDENTE. Non riesco ad addormentarmi senza e, se per caso di notte li perdo, al primo rumore mi sveglio. Lo scorso mese in montagna, dopo aver scoperto di averli dimenticati a casa, ho dovuto pregare in ginocchio Simona per farmene imprestare un paio dei suoi (lei, infatti, con molta più esperienza gira sempre con 2 tappi di scorta in borsetta), diversamente non avrei chiuso occhio. SONO DIVENTATO TAPPO DIPENDENTE.
Sabato l'apoteosi: ho comprato un paio di tappi in lattice super tecnologici da viaggio con tanto di custodia cernierata. Una bomba, non temono alcun tipo di rumore.
Ora i nostri discorsi da tappo dipendenti prima di dormire sfiorano il surreale:
Simona: "Hai chiuso la porta?"
Luca: "......."
Simona: "Ooohhh, hai chiuso la portaaaa?"
Luca: "Eh!...si, l'ho chiusa"
Simona: "E la serranda della veranda?"
Luca: "Cosa?"
Simona: "La serranda!"
Luca: "Notte amore anch'io ti voglio bene"
Simona: "Ma vaffanculo va"