giovedì 12 marzo 2009

Non c'è più niente da sfottere

Mercoledì gli sfottò degli interisti. Oggi ero pronto alla ritorsione juventina. Che però stranamente non ha avuto luogo o meglio, qualcosina ma nulla di eccezionale. Che strano. Silenzio. Forse vuol dire vergogna, da parte un po’ di tutti. Pensandoci bene non è solo la disfatta europea di 3 squadre ma la sconfitta di un intero paese. L’unica cosa sensata, come al solito, l'ha detta Sacchi: in un ambiente marcio, negativo, violento ed ignorante come quello del calcio italiano, dove i tifosi interferiscono con le società, i presidenti con gli allenatori e i media urlano allo scandalo audiencizzante, è praticamente impossibile che venga fuori qualcosa di buono.
Gli inglesi, che non ragionano come noi, ci insegnano a considerare il calcio come uno sport e non come un gioco. Per capire meglio cosa intendo dirvi vi riporto un post di qualche tempo fa che usa il calcio come metafora della vita.

Il mercatino delle scuse
mercoledì 14 maggio 2008
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La dinamica è sempre la stessa: frenata improvvisa del veicolo che ti precede, tua frenata improvvisa, tamponamento della macchina dietro di te (di solito con conducente donna). Scende una tamarracabina, che esordisce con:
"minchia, ma proprio così mi dovevi inculare?"
Io: "Guarda che chi è stato inculato veramente sono io..."
Tamarracabina: "minchia…però tu un po' facevi zig zag!"
Io: "Cosa..!? stai scherzando, vero?"
Segue una telefonata al suo assicuratore, che ovviamente dice di non firmare nulla. Ma è così difficile al giorno d'oggi prendersi le proprie responsabilità? Quanto è raro, in questi casi, sentire uno: "scusa, non ti ho proprio visto, mi spiace molto". Ma soprattutto, qual è la causa di tutto questo scaricabarilismo, questa continua ricerca di fregare il prossimo per poi vantarsi con famigliari e amici?Facciamo rispettare le regole! Ok, d'accordo.Pene più severe! Ok, d'accordo.Certezza delle pene! Ok d'accordo.Licenziamo i fannulloni! Ok, d'accordo.Tutti però partono dalla cura, nessuno dalla causa.

Il calcio, che è una meravigliosa metafora della vita, può aiutarci a comprendere meglio. Nei paesi di stampo anglosassone il calcio è uno sport, con le sue regole, i suoi principi e i suoi valori. A fine partita uno vince l'altro perde, ci si stringe la mano e si corre a bere una Guinness. Nei paesi di stampo mediterraneo (inseriamo anche America del sud e Messico) il calcio è un gioco, con le sue regole, certo, ma anche con le sue accortezze, le sue astuzie, gli inciuci ed i bluff. A fine partita uno vince l'altro dà la colpa all'arbitro (o, come direbbe Checco Zalone, all'albitro). Ci si insulta e ci si da appuntamento per riempirsi di botte. Attenzione, perché se il giochino ogni tanto non viene oliato con un po' di lealtà, prima o poi si rompe. Ultimamente l'Italia mi sembra un enorme mercatino delle scuse, simile a quello delle spezie di Marrakech, dove contrattare è un'arte e mercanteggiare patteggiando le proprie responsabilità è un dovere. Poi, però, tutti a lamentarsi se qualche multinazionale francese vuole acquisire le nostre bancarelle.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

A proposito del calcio inglese ho scritto 2 cazzate anch'io... Per chi fosse interessato http://www.parliamodicalcio.com/sport-mainmenu-28/54-commenti/214-inghilterra-italia-3-0.html Cmq tu rimani sempre il mahatma!!!

Anonimo ha detto...

Colgo l'occasione per sintetizzare un concetto marcio, negativo, violento ed ignorante.
Bambini non imitatemi

JUVE SUCA

Dante

Anonimo ha detto...

Juve suca
comunque l'inter mi sta più in culo della Juve, in questi ultimi tempi ce l'ha messa tutta per superare la vecchia signora

diego ha detto...

Inter a più 7 non è cambiato nulla. Ah si. Che il toro è quasi in B