lunedì 18 febbraio 2008

From me to you

Storie di vita nella casella di posta
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Il post della scorsa settimana ha suscitato molta curiosità sui due protagonisti (soprattutto quello femminile). Ho così pensato di proseguire nel racconto (inventato), immaginando che l'articolo di S. Valentino fosse l'ultima di 4 mail scambiate tra 2 persone legate da un rapporto particolare. Ecco la prima.
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Ciao Eugenio, so che pensi che mi sia dimenticata del tuo compleanno e forse anche di te, ma ti sbagli. Da mesi non vedi il mio nome nella tua casella mail, ma non significa che non ti pensi più. Ogni tanto il ricordo di te si affaccia alla finestra della mia memoria e viene a bussare prepotentemente: come l’altro giorno, quando aprendo una vecchia agenda ho trovato un paio di lettere che mi avevi scritto conservate accuratamente insieme ad alcune tue foto. No te l’ho mai confessato ma c’è stato un periodo durante il quale tenevo addirittura una tua foto nel portafoglio come un santino, anche se tu tutto sei fuorché un santo! E di episodi per provarti questo, lo sai anche tu, ce ne sarebbero tantissimi, a partire (anzi, a finire) con il modo becero con il quale mi hai lasciato per quella biondazza ora tua dolce metà.
In questi mesi ho pensato spesso di chiamarti o di scriverti ma poi mi sembrava sempre di avere cose più urgenti da fare. “Gli scriverò con calma..”, mi dicevo, ma visto che di tempo e di calma ora che mi sono laureata non ne ho mai sto rubando qualche minuto al lavoro per augurarti degnamente buon compleanno. Sei arrivato ai 30, eh! Pensa: quando ci siamo conosciuti ne avevi 24 ed eri proprio un splendore! Come vanno pancetta e stempiatura ora? Lo stress da lavoro ti sta dilaniando fisico e cervello? Te lo chiedo perché, dopo solo 2 anni di lavoro il mio cervello è ormai da buttare, per lo stress da ufficio non esiste rimedio, spero almeno il fisico tenga!
Non ti voglio tediare raccontandoti le mie varie vicissitudini lavorative, ti dico solo che si tira avanti in attesa di trovare qualcosa di meglio; per il resto tutto bene: io e Andrea (contro ogni pronostico) stiamo sempre insieme e abbiamo in programma di cercare casa. Mi piacerebbe che vi conosceste e che uscissimo tutti e quattro insieme in quel mondo utopico del mio cervello in cui tutti vanno d’accordo e si vogliono bene. Avrei tante di quelle cose da dirti che non mi basterebbe una settimana, ma non ti ho scritto per parlarti di me. Ti ho scritto per ricordarti che non ostante la distanza e il silenzio spesso la mia memoria torna a quella sera a Ios dove presentandoti con sabò e pinocchietti, sfacciatamente sorridente mi chiesi di ballare e rubasti il mio cuore. Il tempo non ha cancellato i ricordi, le emozioni che mi hai regalato e le lacrime versate per te.
Buon compleanno.

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