mercoledì 21 maggio 2008

Francesco l'Alternativo

Nota per il lettore: il post è venuto fuori con due finali e visto che mi piacevano entrambi, entrambi li ho lasciati. Scegliete pure quello che più vi aggrada.
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Venerdì sera ai Murazzi mi sono curiosamente soffermato ad osservare 2 accessoriatissimi squatter. Non per le loro creste, le loro borchie o i loro cani, ma per il loro frenetico smanettamento su cellulari dell'ultima generazione. Pensavo, sorridendo a labbra chiuse, agli insulti che ricevetti dalla frangia di miei amici più alternativi quando, a metà degli anni 90, ufficializzai l'acquisto del mio primo cellulare. Gli stessi amici, qualche anno dopo, si telefonavano pavoneggianti dai tavolini dei bar, confrontando i modelli.
Incredibile. Il cellulare è l'esempio principe di come un prodotto che nasce bene di lusso via via si diffonda a tutte le classi, in questo caso addirittura a quelle che per ideale combattono il conformismo e l'ostentazione. Gli economisti sostengono che una variabile con peso considerevole, in queste situazioni, è il prezzo, che parte alto creando appetibilità da status simbol e via via si abbassa aumentando i volumi (vedi anche "dinamiche di Price skimming"). Ma anche gli ideali sono in vendita? Fatemi capire: se il prezzo dei SUV scendesse a 5 mila euro cadauno vedremmo dei puzzosissimi rasta con i loro enormi bonghi caricati su lussuosi Caienne, o sindacalisti che si presentano alle manifestazioni contro il precariato su sgommanti Range Rover? Attenzione, perché affermare questo vuol dire minare le fondamenta stesse del comunismo, declassandolo da manifesto di uguaglianza ed equa ridistribuzione di risorse a partito di invidiosi che, con i loro bassi redditi non possono (ma vorrebbero) ambire a salotti agiati, che nel frattempo criticano. Se Karl Marx non fosse stato così povero (in una lettera diretta a Hegel scriveva: "..non credo che nessuno abbia mai scritto sul denaro con una tale mancanza di denaro..") si sarebbe così ferocemente accanito sulla proprietà privata e sul capitale?
Chi lo sa. Di certo è che il mondo è pieno di finti alternativi, come di finti poveri e di finti ricchi.
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Finale nr. 1
Forse gli unici anticonformisti sono solo quelli che, partiti da classi agiate e immersi nel lusso, hanno mollato tutto e si sono ritirati su verdi cime di sperdute colline. Non vi viene in mente nessuno? A me si: San Francesco. Lui si che aveva le palle. Quelli di adesso, al massimo, hanno la fascia per i dred all'ultima moda.
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Finale nr. 2
Forse gli unici anticonformisti sono solo quelli che, partiti da classi agiate e immersi nel lusso, hanno mollato tutto e si sono ritirati su verdi cime di sperdute colline. Ora vi saluto, vado a finire il torneo alla Play Station. La 2, non la 3. Quella aspetto che il prezzo scenda e poi me la compro.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

a mio avviso il vero lusso è la possibilità di scegliere che tipo di vita vuoi condurre.
se sei ricco puoi scegliere di vivere in modo agiato o semplice.
se sei povero, non hai scelta e pensi solo non a vivere ma a sopravvivere.

il Peco ha detto...

Mi piace il finale della play perchè io la 2 l'ho venduta e aspetto che "reagalino" la 3 per poterla comprare...

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con quanto prima di me ha scritto Beena.
Un povero ha poco, proprio poco, da scegliere.

Fra le due mi è piaciuta di più il finale 1.

Bruona serata e a presto

Anonimo ha detto...

Fantastico la pensi esattamente come ME!
E' NORMALE che I COMUNISTI abbiano perso come possono le classi meno abbienti credere che facciano i loro interessi quando se che se ne vanno in giro con il maglione di cachemire 5 fili , l'anello di brillanti de beer al dito e presenziano sempre alle feste VIP??
lasciatelo fare Me
W SILVIO

Gasta ha detto...

WOOD non fraitendermi, gastaldology è apolitico.

La mia era solo una riflessione sulle finte etichette e su quanto sia difficile oggi riuscire a seguire un ideale, qualunque esso sia

Gasta ha detto...

a conferma di quanto sopra, se vuoi, leggi anche "Sei unica", all'indirizzo
http://gastaldology.blogspot.com/2008/02/sei-unica.html