mercoledì 14 maggio 2008

Il mercatino delle scuse

La dinamica è sempre la stessa: frenata improvvisa del veicolo che ti precede, tua frenata improvvisa, tamponamento della macchina dietro di te (di solito con conducente donna).
Scende una tamarracabina, che esordisce con: "minchia, ma proprio così mi dovevi inculare?"
Io: "Guarda che chi è stato inculato veramente sono io..."
Tamarracabina: "minchia…però tu un po' facevi zig zag!"
Io: "Cosa..!? stai scherzando, vero?"
Segue una telefonata al suo assicuratore, che ovviamente dice di non firmare nulla.
Ma è così difficile al giorno d'oggi prendersi le proprie responsabilità? Quanto è raro, in questi casi, sentire uno: "scusa, non ti ho proprio visto, mi spiace molto". Ma soprattutto, qual è la causa di tutto questo scaricabarilismo, questa continua ricerca di fregare il prossimo per poi vantarsi con famigliari e amici?
Facciamo rispettare le regole! Ok, d'accordo.
Pene più severe! Ok, d'accordo.
Certezza delle pene! Ok d'accordo.
Licenziamo i fannulloni! Ok, d'accordo.
Tutti però partono dalla cura, nessuno dalla causa.



Il calcio, che è una meravigliosa metafora della vita, può aiutarci a comprendere meglio. Nei paesi di stampo anglosassone il calcio è uno sport, con le sue regole, i suoi principi e i suoi valori. A fine partita uno vince l'altro perde, ci si stringe la mano e si corre a bere una Guinness. Nei paesi di stampo mediterraneo (inseriamo anche America del sud e Messico) il calcio è un gioco, con le sue regole, certo, ma anche con le sue accortezze, le sue astuzie, gli inciuci ed i bluff. A fine partita uno vince l'altro dà la colpa all'arbitro (o, come direbbe Checco Zalone, all'albitro). Ci si insulta e ci si da appuntamento per riempirsi di botte.
Attenzione, perché se il giochino ogni tanto non viene oliato con un po' di lealtà, prima o poi si rompe. Ultimamente l'Italia mi sembra un enorme mercatino delle scuse, simile a quello delle spezie di Marrakech, dove contrattare è un'arte e mercanteggiare patteggiando le proprie responsabilità è un dovere. Poi, però, tutti a lamentarsi se qualche multinazionale francese vuole acquisire le nostre bancarelle.
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Mercato di Djemaa'el'fna, Marrakech

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Cu Cu! non ho letto un post del tuo blog, ti ho trovato sul mio or ora, e da vera femmina curiosa mi sono scaraventata a vedere chi fossi e che facessi.
la nota positiva è che sei Torinese, quella negativa che tifi JUVE!
Con o senza occhi azzurri mi sembri bello uguale :)
Come sei arrivato sul mio blog? ciau ciau TI LINKO

Anonimo ha detto...

Dimenticavo la foto del tuo HEADER E' MERAVIGLIOSA!
tornero'!

wood

Anonimo ha detto...

Passo per un saluto e per ringraziari per le parole del tuo commento.

Può capitare a tutti di sbagliare, l'importante è ammetterlo e prendersi le proprie responsabilità. E' una questione di civiltà e di dignità.

A presto

Anonimo ha detto...

minchia sono la tipa che ti ha tamponato.
Che cazzo dici? Tu camminavi a zig zag, forse eri bevuto... eppoi con l'assicuratore che ti ritrovi e' stato una figata fregarti...
Vabbè ti saluto stasera il tipo mi porta in disco, devo andare affarmi la lampada.
Ciao bello, perche comunque sei proprio figo, alla prossima...
Tua Tamara.

Anonimo ha detto...

Firmo il commento di prima...
Il capitano

Lucy ha detto...

Haha... che spasso!!! Ripasso! (a conferma del commento che hai lasciato da Wood... Santorini è fantasticosa!!!)

Anonimo ha detto...

Grazie per il tuo passaggio!
Torinese anch'io...
Juventina pure...
stasera all'innaugurazione del cacao... la vedo dura!

Ciao!! buona giornata
Francesca

Gasta ha detto...

cara Tamara,
forse hai ragione, un po' zig zag lo facevo, ma è perchè avevo notato la tua frangetta dallo specchietto.
Dai per farmi perdonare domenica ti porto ai Laghi Baite, si sposa mio cugino Tony. Dopo il pranzo giochiamo tutti insieme nei prati a pallone, e a un certo punto arriva tony e fa 2 sgumme con la sua Uno turbo i.e. e la musica a tutto volume del suo gruppo preferito, gli aventura. Ci stai? porta anche un'amica che c'è il mio amico assicuratore